Tempo fa ho letto un interessante articolo sulla vita quotidiana delle donne svedesi, scritto da una giornalista italiana che vive a Stoccolma da alcuni anni.
Si raccontava di quanto le case svedesi fossero più semplici e funzionali della nostra, ma soprattutto di come, benché quasi la metà degli occupati svedesi fossero donne, queste ultime non ci tenessero affatto a passare tutta la giornata in ufficio, ma preferissero trascorrere del tempo con i loro figli. Addirittura pare che il governo faticasse non poco per trovare qualche signora disposta ad assumersi incarichi di responsabilità e soddisfare, così, le cosiddette “quote rosa”, che lì sono legge da anni: poche erano disposte a lavorare fino a sera rinunciando ad andare a prendere i propri figli a scuola, magari in bicicletta.
Ma la cosa che più mi ha colpito è che le svedesi, anche le più abbienti, rimanessero molto meravigliate del fatto che tante italiane avessero una domestica per farsi aiutare nelle faccende di casa. “Stai male, per caso?”, pare abbiano risposto le amiche nordiche alla giornalista “pigrona”. Io una persona che mi aiuta, anche se solo una volta alla settimana, ce l’ho. Sarò mica malata?
Comunque, la neve di questi giorni ha fatto saltare anche l’appuntamento settimanale con la mia amica delle pulizie e mi sono ritrovata con la casa che iniziava ad assomigliare ad una baita di montagna, con tanto di impronte di scarponi un po’ ovunque. Così mi sono rimboccata le maniche e ho fatto un po’ tutto. Un po’ alla volta, certo, e non proprio perfettamente, però ho pulito la mia casa. E non sono svenuta. Vi dirò, ci ho quasi provato gusto.
Non so se riuscirò a fare a meno della mia amica delle pulizie (come si fa a infilare anche lo stiro, in una settimana media?), ma ora so che, alle strette, potrei farcela. Starò male?
per fortuna ho un lavoro part time, che mi permette di fare le cose che mi piacciono e anche di pulire casa…sarà che a casa mia non l’abbiamo mai avuta una donna delle pulizie (mia madre era casalinga), per cui non ho mai neanche preso in considerazione l’idea…però devo ammettere di essere una privilegiata, perchè lavorando solo tre giorni a settimana, ho tutto il tempo di fare il resto!
Se si ha la forza e la voglia di farle, secondo me, l’autonomia è un’ottima soluzione.
Qualche anno fa partii alla scoperta di Stoccolma, infatuata di come le donne vivevano lassù, di come conducevano la vita familiare, allevavano i figli, anche per il mio percorso di studi nel campo dell’educazione. All’università ci parlavano del mitico funzionamento del welfare svedese, lodandolo e illustrandoci tutte le agevolazioni che le donne hanno là durante e dopo la maternità. Non potevo crederci, pensavo fosse una notizia montata all’italiana, invece…….andai in vacanza con un’amica e ne rimasi stupita!La maggiorparte delle donne-mamme erano giovani e alla mia stessa età avevano minimo due figli, li portavano in giro in carrettini di legno attaccati alla bici e alle 16 del pomeriggio erano tutti fuori, nessuno a lavoro!Sulle pulizie notai che si fanno meno problemi di noi, hanno cose più pratiche, tipo solo coprimaterasso e sacchi piumoni al posto delle lenzuola, così rifare il letto è più veloce.
Mi piacque tantissimo il loro modo di condividere le ore migliori della giornata con la famiglia o gli amici al bar o all’aria aperta, lavorano meno e vivono meglio, pur essendo più efficienti di noi.
Federica, hai raccontato il mondo femminile svedese con immagini molto vivide e, secondo me, molto veritiere. Lavorare meno, godersi di più la vita e far funzionare bene un paese si può, hai ragione.
Io da quando ho un aiuto in casa ho deciso che non intendo rinunciarci. Preferisco dedicare quel tempo guadagnato a tante bellissime attività creative con le mie figlie, magari portarle ad una mostra al tetro, uscire a scattare qualche foto, leggere un libro. Perchè rinunciarci? L’unica ragione è il dover risparmiare dei soldi e su quello non posso dir nulla. Quando si lavorare a tempo pieno, con due figli che richiedono tanto tempo per lo studio le attività sportive ecc, bisogna per forza chiedere aiuto! Non so cosa rende le Svedesi meglio di noi… dovrò approfondire!
Certo, cara Giorgia, il tempo è sacrosanto, soprattutto per una mamma che lavora; sta a noi utilizzarlo come ci sembra meglio. Forse le Svedesi sono solo organizzate in un modo diverso, né meglio né peggio di noi. Benvenuta, nuova amica, passerò a trovarti!
Simpatico e divertente il tuo post mi ha fatto sorridere…non so quanto io sia più svedese o più italiana ma senza aiuti non vado lontano e quando pulisco la casa (perché mi capita di farlo) non sorrido per niente :-(((( Ciao
Mi sento svedese quando si parla di confinare la zona lavoro in alcune ore della giornata. Secondo me anche gli uomini dovrebbero provarci; non credo che il Pil ne soffirerebbe. Mi piacerebbe avere una mentalità più “nordica”, ma per il momento mi sa che rimane solo un’aspirazione.
io ho da sempre una salute di ferro! non sto male affatto…ma mi ammalerò di sicuro a forza di seguire, figlio casa e lavoro! come vorrei essere abbiente all’italiana!!!
Abbiente all’italiana! Mi hai fatto ridere.
😀
Anche io ho una ragazza che mi aiuta… non ci vorrei rinunciare veramente. Preferisco risparmiare da altre parti…
Ti capisco…
Mi sento molto svedese…
Anch’io!!